una maratona d'amore

23Feb

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Cristina Zagaria

- Una libereria?  No, grazie, per carità!!!!

- Scusi vado di fretta, ma lo dico a mia moglie, lei legge.

- Devo andare in bagno.

- Qua scrivono tutti e nessuno legge.

- Magari, se fosse stato un altro giorno.

- Buoni i biscotti, ma il libro...no grazie.

L'inizio al Temporary book di Piazza Fuga è stato  difficile...Noi facciamo libri e al massimo progetti, ma certo non siamo venditori esperti. E quando armati di buona volontà, volantini e biscotti ci siamo gettati nella mischia, l'impatto è stato....tra l'avvilente e l'esilerante.

La mattina è partita con il sole, le prime visite di amici fidati, i primi passanti incuriositi.

Il profumo di biscotti al burro e al cioccolato rendeva l'atmosfera accogliente. Alle 11 però il cielo ha cambiato umore, ha cominciato a piovere e si è bloccato tutto. Anche i pochi passanti erano "respingenti".

Nel bel mezzo del diluvio è arrivata Ileana Bonadies di Caracò con i suoi bicotti artistici (wow!) e  subito dopo si sono rifugiate tra i libri anche Angela Sajeva e Laura Mazzi, insieme con Margherita Federico e la squadra romana di questa avventura.

La mattina si è chiusa con la pioggia e le prime emozioni per le letture di Angela e Laura e il rammarico di chi faceva volantinaggio in piazza Fuga: "La prossima volta che qualcuno mi ferma per strada... io ascolto tutto quello che ha da dire. E' bruttissimo quando ti trattano male senza sapere quello che stai per dire. Appena dico libreria mi guardano schifati...".

Non è facile "vendere" e parlare di libri per strada. Non è facile chiedere. Ma il Temporary Book che ci ha donato Francesco Nunziata non è nato solo per vendere libri, lo abbiamo fortemente voluto per trasmettere un messaggio e diffondere un esperimento d'amore. E a fronte dei tanti passanti indifferenti, infastiditi, assenti, abbiamo incontrato centinaia di persone che appena sentivano la parola libro si illuminavano, che ci hanno ascoltato, incoraggiato, seguito.

Dopo la pausa pranzo, il pomeriggio è cominciato con il sole. Il primo ad arrivare è stato Giovanni Fernandes con la sua famiglia (ci sarà un vantaggio a scrivere storie vere?! i personaggi comprano i libri!) .

Alle 16, 30 il secondo reading, con Andrej Longo che è arrivato pochi minuti dopo che Laura Mazzi aveva finito di leggere il suo racconto e Angela Sajeva che si è commossa guardando negli occhi Giovanni Fernandes, mentre leggeva la sua scommessa con la vita.

Con l'arrivo di tutta la squadra di Caracò (Mario Gelardi, Alessandro Gallo, Carmine Luino e i ragazzi del teatro Sanità) il pomeriggio ha cominciato a correre. I romani sono fuggiti via in treno e i napoletani, incuirositi dalla nostra "libereia temporanea", ci hanno letteralmente sommerso di affetto e domande. Per tutti un biscotto, una lettera con il nostro progetto e una richiesta: "Continuate a seguirci sul nostro sito".

La formula vincente per incuriosire i passanti è stata: "Dodici racocnti che cercano il lato positivo della vita". Tutti, anche i passanti più frettolosi, ci davano una chance. C'è tanta voglia di ottimismo, così tanta che ci ha fatto dimenticare le risposte buffe o scortesi che abbiamo ricevuto da passanti troppo distratti per fermarsi a cercare un sorriso.

A fine serata con la gola arsa per le chiacchiere e le gambe a pezzi, Salvatore ha chiuso la cassa con 110 copie vendute! Alle 99 copie ci siamo sentiti tutti un po' Iva Zanicchi...ma ci sta anche questo...è stato divertente!

Un successo, che non ci aspettavamo. Un successo di copie vendute, contatti ed emozioni.

Ma sappiamo che è solo un nuovo inizio.

 

Grazie alle copie vendute ieri a piazza Fuga, avremo altrettante copie (grazie a Caracò e ai 12 autori) da distribuire negli ospedali. Oggi siamo già al lavoro per contattare gli ospedali e distribuire i libri, con gli occhi ancora pieni dell'emozione della nostra libreria temporanea, nata e chiusa nel giro di 48 ore. Difficile scrollarsi di dosso l'emozione di una lunga giornata di sorrisi, emozioni, incontri. Ma bisogna andare avanti, e così...stanchi, ma carichi di energia, siamo al lavoro, mentre ringraziamo chi ha fortemente voluto questo evento come Alessandra, chi ci ha donato lo spazio come Francesco, chi anche con la febbre ha lavorato per noi come Salvatore, chi ha scattato le foto, chi ci ha tenuto compagnia, chi ci ha aiutato a fare volantinaggio, chi ci ha portato una torta, chi si è fermato ad asseggiare i biscotti (a un certo punto abbiamo pensato di venderei  biscotti e regalare i libri!), chi ha dato voce ai racconti, chi ha disegnato le nostre magliette, chi è passato a salutare e anche chi aveva altri impegni, grazie agli autori che sono riusciti a passare e hanno donato dolcetti ai passanti......grazie a tutti e da parte di tutta la squadra dei "Racconti in sala d'attesa" e grazie a Vincenzo Federico, per cui tutto questo è nato e che a me ha sempre insegnato a ...SEGUIRE IL CUORE.....

 

 

Commenti

alessandra25/02/2014

Rileggo solo ora il precedente commento, è un pò tagliato e senza spazi. Mi scuso, evidentemente non ho usato bene il sistema.

Alessandra23/02/2014

E' stato emozionante. La volontà di provare ad organizzare una maratona per portare avanti l'esperimento d'amore iniziato dagli amici di Vincenzo si è fatta strada man mano che leggevo i racconti. Sicuramente sono stata influenzata da esperienze personali e da Cristina che mi ha donato una delle prime copie stampate (il 19 dicembre, giorno del mio compleanno). Però vi assicuro, è un'esperienza che ha superato tutte le aspettative. Ho visto mia madre provare a preparar biscotti per tutta la settimana chiedendo consigli alle amiche, che a loro volta hanno tirato fuori le vecchie ricette di famiglia, neanche si trattasse di una strategia per masterchef!!! Ho visto mio zio che tra un rendiconto e l'altro (anche di sabato!!) "convocato" dal mio amico Giorgio scendere in piazza e fermare i passanti, i miei cugini fare video e indossare magliettine a mezza manica con un vento gelido da piumino, ho visto amici che non vedevo da anni, con cui è sempre difficile incontrarsi, arrivare con un sorriso, acquistare il libro e aiutare finchè non abbiamo chiuso il negozio. C'è stata mia zia che non poteva esserci ma poichè lei sa cosa vuol dire "aspettare" ritardare la partenza per acquistare le prime copie. Ho i messaggi degli amici che non son riusciti a passare, ma che hanno chiesto una copia del libro e quelli di sempre che son venuti ad aiutarci. Poi tutte le nuove persone che hanno partecipato al progetto già nominate da Cristina e che ho avuto la fortuna di conoscere. Naturlamente Francesco che non ha mai avuto un momento di titubanza nell'affifarci il suo spazio e Salvatore con la sua famiglia che al momento di chiudere la cassa ci ha detto che in quattro anni di eventi organizzati al Temporary, mai aveva visto un'atmosfera e un successo simile...Che soddisfazione. Poi c'è Cristina Zagaria, chi la conosce sa che basta dire "E' Cristina", per chi non ha il piacere faccio mia una conversazione avuta con Ivanna prima che riaprisse il Temporary. Mi è stato detto: Cristina è un esempio da seguire e non credo serva aggiugere altro. Ivanna non si è mai scoraggiata e non mi riferisco alla pioggia, ma alle persone che non ti ascoltano o che abbassano lo sguardo e ti superano impaurite...e dire che lei certo non ha l'aspetto della strega cattiva di biancaneve e non offriva mele avvelenate, vi assicuro, solo biscotti fatti in casa e un libro da leggere! Quindi concludo dicendo che chi non c'è l'ha fatta a venire questa volta, la prossima non può mancare!

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